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In breve

Di e dì sono termini dal significato molto differente. Di è una preposizione semplice molto utilizzata in italiano per definire delle caratteristiche di un oggetto o di un soggetto (possesso, materiale, posizione, etc). Dì, da Diem in latino, significa giorno e fa riferimento al momento di luce che si contrappone alla notte. Dì è anche utilizzato come imperativo di dire (seconda persona singolare) anche se sarebbe più corretto scriverlo con l’uso dell’apostrofo, di’.
Di - Differenza tra di e dì
Quella borsa è -di- pelle.

Di” è una preposizione semplice, ma di grande importanza, estremamente comune e utilizzata in italiano per definire delle caratteristiche di un oggetto o di un soggetto.

Di è, ad esempio, utilizzato per definire possesso, “La macchina ibrida di Marco”, oppure composizione materiale, “Quella ringhiera è di ferro”.

Ma le funzioni di questa preposizione sono davvero molteplici: l’origine – “Lorenza è di Venezia” – , la qualità – “Il sole al mattino è di buon auspicio””: un buon insieme degli utilizzi della preposizione di, è disponibile nell’Aula lingue Zanichelli.

Inoltre è possibile trovare di troncato con l’apostrofo di fronte a parole che cominciano con una vocale: ad esempio “La struttura è d’ottone”.

Dì - Differenza tra di e dì
Devo prendere la pillola 2 volte al -dì-.

significa giorno come momento “di luce” contrapposto alla notte e deriva dal sostantivo litino “diem”.

Il , quindi, non ha un valore temporale assoluto, in quanto definisce il periodo del giorno di 24 ore compreso tra le prime luci dell’alba e le ultime del tramonto.

è utilizzato soprattutto in frasi fatte e ricorsive, come un saluto, “Buon “, oppure nella somministrazione di medicine “Una pillola 4 volte al “.

viene anche utilizzato per scrivere l’imperativo del verbo dire alla seconda persona singolare, anche se sarebbe più corretto scriverlo come “di’” con l’apostrofo.

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