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In breve

Gli ultrabook sono notebook estremamente sottili e leggeri, con prestazioni sempre migliori, comodi per la portabilità e l’autonomia, ma che peccano (almeno per ora) in prestazioni e prezzo. I desktop sono invece i comuni pc da tavolo, più grossi e voluminosi. In media meno costosi hanno delle buone prestazioni ma non sono portabili e pian piano stanno subendo il potenziamento dei notebook più comuni che in poco spazio offrono più o meno le stesse prestazioni negli usi comuni di tutti i giorni.
Ultrabook - Differenza tra ultrabook e desktop
L’ultrabook Serie 9 di Samsung.

Il temine ultrabook è stato coniato per per definire quel tipo di computer notebook estremamente portabili e leggerissimi, con dimensioni ridotte e forme sottili ed affusolate.

I processori e l’hardware in generale degli ultrabook rendono questi computer sempre più potenti e performanti.

L’altra faccia della medaglia è il costo che in media è piuttosto alto.

Non è semplice definire dei parametri per individuare questo tipo di laptop, però in media si può assumere che un ultrabook abbia:

  • schermo compreso tra i 12 e i5 pollici
  • spessore non sia superiore ai 21 mm (2,1 cm)
  • peso complessivamente minore di 1 kilo e mezzo
  • 5 ore di utilizzo senza alimentazione
  • non è necessario che abbia il lettore ottico
  • non è necessario che fornisca una scheda video dedicata

Tante aziende si sono lanciate in questo nuovo mercato degli ultrabook con diversi modelli. Da Apple con il suo Air, a Dell, da Samsung con gli ultrabook Serie 9 e ad Asus con la serie UX.

I principali difetti degli ultrabook sono, come già accennato, il prezzo, la mancanza di connettori fisici dovuta alla miniaturizzazione forzata delle prese, la potenza di resa grafica e la mancanza in quasi tutti i modelli del lettore cd.

Ora il grosso della battaglia tra prodotti ultrabook sta nell’offrire più potenza di calcolo, una risoluzione sempre maggiore, un’autonomia più lunga e un prezzo sempre più competitivo.

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Desktop - Differenza tra desktop e ultrabook
Un desktop molto potente aperto sul lato, da Flickr.com

Il termine desktop, che in inglese significa “sopra il tavolo“, definisce quel tipo di computer non portatile con una struttura voluminosa e i cui componenti hardware sono organizzati all’interno di contenitori detti “case” strutturati con inviti e attacchi standard in modo da agevolare la sostituzione o il potenziamento delle parti hardware.

I desktop possono raggiungere notevoli livelli di performance grazie allo spazio e alla struttura che agevolano il ricircolo dell’aria ed alla corrispettiva agevolazione del raffreddamento delle parti sotto sforzo.

L’ultima generazione di raffreddamento è quello a liquido simile a quello degli autovicoli, con un vero e proprio sistema di tubi che permette lo scambio di calore tra l’interno e l’esterno del case

La mole di questi computer fa si che venga creata una vera e propria postazione per il suo utilizzo, cosa non necessaria con i notebook.

I desktop hanno avuto una vastissima diffusione a partire dalla fine degli anni ’80 fino al momento in cui i laptop e i notebook  non sono riusciti a raggiungere la potenza necessaria a svolgere quelle funzioni che rendono inutile e fastidioso l’ingombro del case del computer desktop.

Oggi giorno sono diffusi nelle aziende (sono il centro di molte postazioni da lavoro o workstation) e in molte case.

Grazie allo spazio interno e alla larga possibilità di upgrade, i desktop sono particolarmente indicati per i videogiocatori che possono, nel lungo periodo, mantenere alte le prestazioni  del proprio computer montando elementi più potenti come schede grafiche, banchi di RAM, sistemi di raffreddamento e hard disk più performanti (HDD e SSD).

Da qui ha preso piede il “modding” cioè l’usanza di potenziare e abbellire il proprio case ai massimi livelli per poterlo poi mostrare agli altri, una sorta di tuning per pc.

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