In breve
Il temine ultrabook è stato coniato per per definire quel tipo di computer notebook estremamente portabili e leggerissimi, con dimensioni ridotte e forme sottili ed affusolate.
I processori e l’hardware in generale degli ultrabook rendono questi computer sempre più potenti e performanti.
L’altra faccia della medaglia è il costo che in media è piuttosto alto.
Non è semplice definire dei parametri per individuare questo tipo di laptop, però in media si può assumere che un ultrabook abbia:
- schermo compreso tra i 12 e i5 pollici
- spessore non sia superiore ai 21 mm (2,1 cm)
- peso complessivamente minore di 1 kilo e mezzo
- 5 ore di utilizzo senza alimentazione
- non è necessario che abbia il lettore ottico
- non è necessario che fornisca una scheda video dedicata
Tante aziende si sono lanciate in questo nuovo mercato degli ultrabook con diversi modelli. Da Apple con il suo Air, a Dell, da Samsung con gli ultrabook Serie 9 e ad Asus con la serie UX.
I principali difetti degli ultrabook sono, come già accennato, il prezzo, la mancanza di connettori fisici dovuta alla miniaturizzazione forzata delle prese, la potenza di resa grafica e la mancanza in quasi tutti i modelli del lettore cd.
Ora il grosso della battaglia tra prodotti ultrabook sta nell’offrire più potenza di calcolo, una risoluzione sempre maggiore, un’autonomia più lunga e un prezzo sempre più competitivo.
Il termine desktop, che in inglese significa “sopra il tavolo“, definisce quel tipo di computer non portatile con una struttura voluminosa e i cui componenti hardware sono organizzati all’interno di contenitori detti “case” strutturati con inviti e attacchi standard in modo da agevolare la sostituzione o il potenziamento delle parti hardware.
I desktop possono raggiungere notevoli livelli di performance grazie allo spazio e alla struttura che agevolano il ricircolo dell’aria ed alla corrispettiva agevolazione del raffreddamento delle parti sotto sforzo.
L’ultima generazione di raffreddamento è quello a liquido simile a quello degli autovicoli, con un vero e proprio sistema di tubi che permette lo scambio di calore tra l’interno e l’esterno del case
La mole di questi computer fa si che venga creata una vera e propria postazione per il suo utilizzo, cosa non necessaria con i notebook.
I desktop hanno avuto una vastissima diffusione a partire dalla fine degli anni ’80 fino al momento in cui i laptop e i notebook non sono riusciti a raggiungere la potenza necessaria a svolgere quelle funzioni che rendono inutile e fastidioso l’ingombro del case del computer desktop.
Oggi giorno sono diffusi nelle aziende (sono il centro di molte postazioni da lavoro o workstation) e in molte case.
Grazie allo spazio interno e alla larga possibilità di upgrade, i desktop sono particolarmente indicati per i videogiocatori che possono, nel lungo periodo, mantenere alte le prestazioni del proprio computer montando elementi più potenti come schede grafiche, banchi di RAM, sistemi di raffreddamento e hard disk più performanti (HDD e SSD).
Da qui ha preso piede il “modding” cioè l’usanza di potenziare e abbellire il proprio case ai massimi livelli per poterlo poi mostrare agli altri, una sorta di tuning per pc.