In breve
Il termine tumore deriva dal latino “tumor“, che significa “rigonfiamento”ed indica una neoformazione e la crescita abnormale di tessuto di tipo autonomo, in maniera progressiva e irreversibile. I tumori, detti anche neoplasie, sono formati da cellule la cui crescita è incontrollata; proliferano in eccesso e in modo scoordinato rispetto ai tessuti normali. Tale fenomeno è causato da alterazioni del patrimonio genetico delle cellule interessate, ed è alla base di una vasta gamma di malattie, classificate per diverse caratteristiche principalmente in tre modi:
– in base all’istologia delle cellule proliferanti(la loro natura): si possono avere tumori epiteliali, mesenchimali, delle cellule del sangue o del tessuto nervoso;
– in base all’aggressività e il decorso clinico: si distinguono in tumori benigni (non cancerosi) e tumori maligni (cancerosi, o cancro);
– i tumori maligni possono essere ulteriormente classificati in base allo stadio tumorale.
Dunque si possono avere tumori benigni o maligni. I tumori benigni sono masse di cellule ben delimitate, circondate da una capsula di tessuto connettivo, che le rendono incapaci di infiltrare i tessuti circostanti o di generare metastasi, per cui rimangono limitate nell’organo in cui si è sviluppato il tumore.
I tumori maligni, definiti anche con il termine cancro, si differenziano dai precedenti per la loro capacità di infiltrare altri tessuti e di formare metastasi, ovvero di lasciare il sito di origine, attraverso i vasi sanguigni, il sistema linfatico o per semplice diffusione attraverso le cavità corporee, invadere i tessuti vicini, migrare dall’organo d’appartenenza per andare ad attaccare altri organi vitali, diffondendo così il tumore anche in altri tessuti; le metastasi rappresentano la fase più avanzata della progressione tumorale e costituiscono le principali cause dei decessi. Tuttavia la maggior parte dei tumori maligni originano dall’evoluzione di tumori benigni, che acquistano la capacità di infiltrare i tessuti e metastatizzare.
I processi tumorali maligni, a seconda del tessuto nel quale hanno origine, sono distinti fondamentalmente in tre gruppi. Si parla di carcinomi quando vengono interessati i tessuti ghiandolari ed epiteliali, di sarcomi se sono colpiti i tessuti adiposi, connettivali e muscolari, oltre a vasi sanguigni, nervi, ossa e cartilagini, infine si parla di leucemia quando viene colpito il sistema circolatorio sanguigno o linfatico. Nella maggior parte dei tumori le cause scatenanti sono di tipo ambientale; generalmente la neoplasia è provocata dall’esposizione prolungata ad agenti cancerogeni e da abitudini dannose persistenti: fumo di sigarette, amianto, alcol, fumi sviluppati dalla combustione del petrolio o del carbone, una dieta squilibrata, esposizione a raggi ultravioletti, ecc..
Con la parola cancro, che significa letteralmente granchio, si indicano solamente alcuni tipi di tumori, quelli definiti maligni: il termine infatti è stato coniato osservando che le cellule nel corso della loro incontrollata moltiplicazione formano propaggini (che ricordano la forma dei granchi) che avvinghiano le cellule normali vicine e le distruggono. La funzionalità degli organi invasi nella maggior parte dei casi vengono a mancare (ipofunzione), inoltre si riscontra frequentemente cachessia neoplastica, ossia grave debilitazione generale. Le cellule cancerogene appaiono morfologicamente e funzionalmente diverse dalle normali cellule che compongono il resto dell’organismo. La loro anomalia morfologica è tanto maggiore quanto più indifferenziato è il tumore e si manifesta con polimorfismo (mancanza di uniformità nella forma e nelle dimensioni delle cellule) degli organi cellulari, in particolare del nucleo, che è frequentemente ipertromico ed in fase mitotica. I tessuti vicini al tumore maligno vengono invariabilmente infiltrati e distrutti dalle cellule tumorali che si sostituiscono a quelle normali e continuano a diffondersi e a proliferare in maniera incontrollata, fenomeno noto con il termine di “invasività neoplastica“. Dunque le principali caratteristiche strutturali del tessuto neoplastico sono:
– presenza di cellule anomale molto diverse da quelle del tessuto di origine;
– perdita di ogni caratteristica morfologica e funzionale del tessuto di origine;
– difficoltà di individuazione a causa della loro diffusione;
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