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In breve

Socrate e Platone sono entrambi filosofi molto noti dell’antica Grecia. Sono quasi contemporanei, infatti Platone fu allievo di Socrate, ne riprese le teorie approfondendole e utilizzandole come punto di partenza per definire le proprie idee. Mentre Socrate non produsse alcuno scritto, Platone ha tramandato le sue teorie in decine di opere e testi.
Platone e Aristotele - Differenza tra Platone e Aristotele
Platone e Aristotele nel celebre affresco “Scuola di Atene”.

Il filosofo greco Socrate visse tra il 469 e il 399 a.C.
E’ noto nella storia della filosofia grazie alle sue particolari tecniche di indagine: utilizza infatti il dialogo per “confutare” idee e teorie, ovvero per dimostrarne la verità (o falsità) attarverso il ragionamento orale.
Proprio grazie a questi procedimenti, Socrate è oggi considerato il padre fondatore della filosofia.

Nonostante Socrate non abbia lasciato alcuno scritto, conosciamo il suo pensiero attraverso le opere e testimonianze dei suoi allievi, tra cui il più noto è Platone.
Inizialmente, infatti, Platone condivise il pensiero del proprio maestro, facendone proprie le dottrine e le riflessioni filosofiche.
Platone visse tra il 427 e il 347 a.C.: le sue prime opere, come detto sopra, parlano appunto della figura di Socrate e dei suoi rapporti con i Sofisti (insegnanti che diffondevano la cultura dietro compenso e che venivano molto criticati dai filosofi dell’epoca).
Platone nel 387 a.C. fonda, ad Atene, l’Accademia: una vera e propria scuola il cui obiettivo era promuovere l’avvicinamento alla verità e alla scienza tramite la dialettica. Platone riteneva infatti che l’apprendimento fosse più autentico se consolidato attraverso il dibattito e la discussione: gli allievi e gli insegnanti, tra cui lo stesso Platone, partecipavano pertanto a conferenze, incontri, momenti di confronto.

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