In breve
La premessa per comprendere il funzionamento del sistema maggioritario e di quello proporzionale è che con le elezioni regionali, politiche e amministrative i cittadini sono chiamati ad eleggere i propri rappresentanti in seno al Parlamento, ai consigli regionali e comunali.
La scelta dei candidati da eleggere è vincolata al metodo previsto dalla legge per l’individuazione degli eletti. Inoltre il territorio dello stato è suddiviso in collegi elettorali omogenei per numero di elettori.
Il sistema maggioritario è un metodo elettivo
Con il sistema maggioritario risultano eletti i candidati che hanno ottenuto più voti nei rispettivi collegi elettorali. Entrerà in parlamento o in consiglio la persona che ha preso il maggior numero di voti.
L’elezione nel sistema maggioritario può avvenire a turno unico o in due turni con ballottaggio al secondo tra i due candidati che hanno ottenuto più voti al primo. Si parla in questo caso di sistema maggioritario (eventualmente a doppio turno) uninominale.
Con il sistema elettorale proporzionale risultano eletti i candidati dei partiti o delle coalizioni che hanno ottenuto il maggior numero di voti in ogni singolo collegio. I seggi vengono attribuiti alle liste in proporzione ai voti presi. Nel sistema proporzionale può essere previsto il voto di preferenza: in questo caso l’elettore è chiamato ad indicare sulla scheda il nome del candidato tra quelli presenti in lista che desidera votare. Così facendo i seggi vengono attribuiti in proporzione ai voti presi da ciascuna lista ma risultano eletti coloro che, in ciascuna, hanno ottenuto più voti.
E’ possibile infine che il sistema elettorale preveda un sistema misto di elezione oltre a al sistema maggioritario o quello proporzionale. In questo caso, una parte dei seggi viene attribuita col sistema maggioritario e la rimanente in proporzione ai voti presi da ciascuna lista.