In breve
La rivoluzione russa avvenne in due diversi movimenti rivoluzionari nell’arco dell’anno 1917. All’inizio del ‘900 l’impero russo si ritrovava stremato dalla prima guerra mondiale, ed il governo zarista di Nicola II autocratico e assolutistico aveva dimostrato di essere totalmente disorganizzato dal punto di vista politico e militare. Nelle città mancavano viveri e combustibile, anche a causa dell’inefficiente sistema ferroviario, e nelle campagne aumentava sempre il numero di contadini reclutati per la guerra. Tutto ciò finì per esasperare la popolazione e provocò inevitabilmente sollevazioni popolari e disordini. Domenica 9 gennaio 1905 una prima rivoluzione popolare passò alla storia con il nome di “Domenica di sangue“; nei giorni seguenti gran parte della guarnigione di Pietrogrado si unì agli scioperanti e si concluse con la caduta dello zarismo. In seguito la rivolta riprese, dando origine alla cosiddetta rivoluzione d’ottobre: Lenin, un esponente della piccola nobiltà terriera divenuto leader del partito bolscevico, cercò di far cadere anche il governo provvisorio, guidato da Kerenskij, insieme ai soviet, rappresentanti delle masse operaie e contadine. Così il 24 ottobre i bolscevichi cominciarono ad occupare i punti nevralgici della capitale e istituirono poi il nuovo governo rivoluzionario a regime comunista.
La rivoluzione francese fu una delle più importanti rivoluzioni della storia, che segnò in Francia l’abolizione della monarchia assoluta e la proclamazione della repubblica. Alla fine del ‘700 in Francia il trono era occupato da re Luigi XVI, che insieme alla nobiltà e al clero, viveva nello sfarzo e nel lusso più totale, mentre il resto del popolo moriva di fame; le tasse sempre più elevate affliggevano il popolo e contribuivano alla miseria più assoluta. L’indifferenza del re nei confronti dei suoi sudditi di fronte a questa situazione insostenibile sfociò in una violenta rivoluzione il 14 Luglio 1789, in cui operai e artigiani formarono una sorta di esercito popolare, che prese il nome di Guardia Nazionale, guidata dal comandante La Fayette e appoggiata da borghesi e aristocratici innovatori. Nello stesso giorno avvenne l‘assalto alla Bastiglia (uno dei momenti più importanti di tutta la rivoluzione francese), il carcere in cui venivano rinchiusi i detenuti politici; così il re fu costretto a ritirare le sue truppe e cercò di fuggire dal paese, ma fu arrestato e successivamente ghigliottinato.
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