In breve
Il reddito minimo garantito, da non confondere con il reddito di cittadinanza, è un tipo di sostentamento che prevede di elargire un aiuto economico statale agli individui che ricadono in una classificazione ben definita al fine di garantire loro un tenore di vita dignitosa.
L’idea del reddito minimo garantito si basa sull’individuazione di una soglia di reddito minimo e sulle condizioni che descrivono e determinano chi ne ha diritto agendo come assistenza sociale.
Il reddito minimo garantito è stato adottato in molti paesi europei, tra cui Francia, Germania e Portogallo, mentre non è presente in Italia.
Vi sono teorie ed opinioni di personaggi e imprenditori molto in vista, come il visionario Elon Munsk, che prevedono una necessaria adozione del reddito minimo garantito dovuto ad una presenza sempre maggiore dell’automazione nel mondo industriale che toglieranno impiego ed occupazione retribuita alle persone.
Il salario minimo per definizione è un limite di compenso sotto il quale un dipendente o un operaio non può essere retribuito per legge.
Il salario minimo viene imposto dallo stato e idealmente serve da garanzia per i lavoratori di vedersi riconosciuto almeno un reddito minimo condiviso a livello nazionale.
In Italia non esiste un salario minimo garantito a tutti gli impieghi, ma esistono dei limiti che vengono fissati tra alcune associazioni di categoria, parti sociali e aziende.
Le discussioni sull’adozione del salario minimo sono molto attuali: se per i sostenitori il salario minimo combatterebbe la povertà, permettendo a molte più persone di vivere dignitosamente, ridistribuendo il capitale e imponendo alle aziende di ottimizzare i processi.
Gli oppositori, invece, sostengano che il salario minimo possa creare disoccupazione, mettere in crisi il sistema produttivo e le aziende.