In breve
Le pulci appartengono alla classe degli Insetti, caratterizzati da 3 paia di zampe, un paio di antenne, assenza di ali (a differenza degli altri insetti), testa, torace e addome ben distinti.
Gli arti posteriori ben sviluppati e le loro piccole dimensioni (uno o due millimetri) gli permettono di effettuare lunghi salti.
Sono ectoparassiti, ovvero parassiti esterni e ematofagi, infatti si nutrono del sangue di mammiferi e uccelli.
Le pulci posano sulla superficie cutanea degli animali domestici, come cani, gatti, polli, conigli, nonché l’uomo, in quanto non sono parassiti specifici e se non trovano il loro ospite ideale, possono momentaneamente stanziare su altre specie.
Possiedono un apparato buccale pungente e succhiatore. Il ciclo evolutivo delle pulci può durare da 2 settimane a 8 mesi e comprende numerose metamorfosi.
Le femmine di pulce depongono circa 15-20 uova nell’ambiente, da queste schiudono delle larve, che evolvono poi in pupe (racchiuse in bozzoli), dalle quali emergeranno le pulci adulte, che andranno ad infestare il mantello degli animali.
La pulce può essere vettore di altri parassiti, come tenie, che trasmette agli animali infestati.
Il sintomo più frequente nel cane delle pulci è il prurito, che spinge l’animale a mordicchiarsi, leccarsi e grattarsi soprattutto nella regione pelvica, alla base della coda, sulla faccia laterale delle cosce e nella regione inguinale.
In alcuni soggetti la presenza di pulci si può manifestare una dermatite allergica, causata da fenomeni di ipersensibilità nei confronti di alcuni componenti della saliva degli insetti; nei casi cronici che può causare grave alopecia.
Le zecche invece appartengono alla classe degli aracnidi, come i ragni, caratterizzati da un unico cefalotorace, un addome, 4 paia di arti e assenza di antenne e di ali.
Anche le zecche parassitano esternamente gli animali e sono ematofagi, ma a differenza delle pulce non saltano, ma salgono sull’animale passando direttamente dai fili d’erba al mantello.
Esse si suddividono in 2 gruppi: zecche molli (fam. Argasidae), che parassitano gli uccelli e zecche dure (fam. Ixodidae), parassiti dei mammiferi; quest’ultime prendono il nome dallo scudo duro e chitinoso che copre tutto il dorso nel maschio e solo una piccola parte nella femmina.
Inoltre nelle zecche femmine, dopo il pasto di sangue, il corpo elastico si ingrossa notevolmente e in seguito all’accoppiamento depone dalle 500 alle 3000 uova, dopodiché sia maschio che femmina muoiono.
Dalle uova delle zecche emergono delle larve, che si trasformano poi in ninfe ed evolvono infine in adulti.
Una caratteristica delle zecche è a quella di possedere un apparato buccale pungente e succhiatore, che penetra interamente nella cute dell’animale e alterna una fase di suzione del sangue ad una di rigurgito delle sostanze a loro non utili (ioni e acqua); questo comporta la trasmissione di numerose malattie, poiché fungono da vettori per altri parassiti, possono inoltre causare anemia e azione tossica della saliva.
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