In breve
L’ossimoro è una figura retorica e nel particolare un tipo di antitesi che consiste nell’accostare due termini di significato contrapposto nella stessa frase.
Ad esempio l’ossimoro “stima esatta”, dove la stima di per sé è un calcolo approssimativo.
Oppure l’ossimoro “morto vivente”, dove vi è l’evidente contrasto tra la morte e la vita.
O ancora l’ossimoro “grido silenzioso” che esprime una disperazione strozzata.
I termini usati nell’ossimoro sembrano incompatibili, ma l’associazione conferisce forza al concetto espresso, giocando tra il paradosso e l’inatteso.
Il carattere inaspettato degli ossimori punta ad attirare l’attenzione del lettore utilizzando i contrasti per sottolineare la particolarità e l’unicità di un pensiero o di un concetto che si vuole esprimere.
L’associazione di idee nettamente in contrasto tra loro generate dall’ossimoro viene anche definito paradossismo.
La sinestesia è una figura retorica molto affascinante anche conosciuta come metafora sinestetica, che mette in relazione due termini che fanno parte di sfere sensoriali o emotive completamente differenti e distanti.
L’uso della sinestesia non è semplice in quanto non basta l’associazione di termini “a caso” per creare l’effetto voluto: l’autore della sinestesia deve riuscire a creare un’immagine nel lettore/ascoltatore “convincendo” senza creare perplessità.
Ad esempio la sinestesia “dolce melodia” mette insieme il sapore e l’udito per creare un’immagine di musica piacevole.
“Colore caldo” o “colore freddo” esprimono perfettamente le potenzialità di un’ottima sinestesia.
E sono proprio i colori con la loro forte capacità di suscitare emozioni ad essere molto utilizzati nelle sinestesie. Esempi celebri sono “Profondo Rosso“, celebre thriller di Dario Argento, o le “Nozze rosse” ben conosciute dai fan di G. R. R. Martin.