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In breve

Oro e platino sono due metalli preziosi utilizzati in moltissimi tipi di lavorazioni in campi anche molto differenti. L’oro è un metallo di colore giallo chiaro che allo stato puro è estremamente duttile e malleabile, pertanto il suo utilizzo per la realizzazione di gioielli o altri oggetti di uso comune è possibile solo in lega con altri metalli (generalmente rame, argento e nichel) che ne aumentino la “durezza”. E’ forse il metallo che più definisce l’idea di gioiello anche se per le sue qualità è utilizzato in molti settori industriali. Il platino invece è un metallo di colore bianco-grigio, anch’esso malleabile e molto duttile. A differenza dell’oro, il platino è estremamente raro da trovare (ogni anno si producono 85 tonnellate di platino, contro le 1.300 tonnellate d’oro) e per questo viene considerato il metallo più prezioso: i sui impieghi sono innumerevoli e vanno dalla produzione di gioielli a sistemi antinquinamento passando per un massiccio utilizzo nella produzione di dispositivi tecnologici.
Oro - Differenza tra oro e platino
L’oro viene fuso e legato ad altri metalli per ottenere lingotti e monete di differente purezza.

L’oro è un metallo presente in natura e, dal punto di vista chimico, allo stato puro è incorruttibile, cioè non arrugginisce.

L’oro è inoltre inalterabile, estremamente duttile e malleabile, considerato raro e prezioso, perfetto per lavorazioni e per questo apprezzato,cercato ed estratto dall’alba dei tempi: la temperatura di fusione dell’oro è di 1.064°C e la sua densità è di 19,3 g/cm³.

L’oro è presente in natura non solo allo stato puro, ma è comune trovarlo legato ad altri minerali da cui deve essere separato tramite raffinazione.

La separazione tra questi minerali è possibile attraverso il processo di “cianurazione”: l’oro viene trattato con una miscela a base di acido cloridrico e acido nitrico, denominata “acqua regia”, in grado di separare l’oro dagli altri componenti.

L’oro allo stato puro è estremamente malleabile e per questa ragione non può essere utilizzato per la fabbricazione di gioielli o utensili se non legato ad altri metalli, i quali fanno assumere sfumature di colore diverse rispetto al giallo iniziale come l’oro rosa e l’oro giallo. La purezza della lega creata tra oro e altri metalli viene misurata in carati su base 24/24.

Un carato corrisponde a 41.6 grammi di oro su 1 kg di lega: l’oro puro, quindi, equivale a 24 carati.

In Italia, celebre per le sue maestrie nella lavorazione dell’oro, il metallo prezioso è venduto quasi sempre a 18 carati (75% oro e 25% altri metalli), mentre in altri Paesi si usa una caratura più leggera: in Francia e in Inghilterra, ad esempio, è più utilizzata la caratura a 14 carati.

L’oro è inoltre un ottimo conduttore e per questo viene largamente impiegato anche in elettronica.

Il platino viene raccolto e trasformato in lingotti, esattamente come l’oro.

Il nome platino fu assegnato a questo metallo dagli spagnoli quando lo trovarono a metà del ‘500 per la prima volta in Colombiaplatino, infatti, deriva dallo spagnolo “platina”, che significa “piccolo argento” dato il colore chiaro molto simile.

Se in un primo momento al platino non veniva dato molto valore e spesso veniva buttato, con una migliore raffinazione e la scoperta delle sue qualità, il platino è stato rivalutato moltissimo sino ad ottenere la fama di uno tra i metalli più pregiato al mondo.

Il platino è un metallo di colore bianco- grigio, particolarmente malleabile e duttile, resistente alla corrosione e all’ossidazione: il suo punto di fusione è a 1768°C e la sua densità è di 21,45 g/cm³.

Come l’oro, anche il platino viene estratto impuro e per questo deve essere lavorato e raffinato con acqua regia che permette di separare il platino da altri minerali cui è legato.

Il platino è utilizzato in ambiti diversi e per produrre oggetti totalmente differenti tra loro: gioielli, attrezzi da laboratorio, attrezzi chirurgici, cavi elettrici, dispositivi anti-inquinamento delle automobili e catalizzatori.

L’industria del vetro usa il platino per le fibre ottiche ed il vetro degli schermi a cristalli liquidi, in particolare per i computer portatili.

Gli effetti negativi del platino sulla salute dipendono in larga parte dalle sostanze cui è legato, e dal livello di esposizione cui sono sottoposte le persone.

In particolare il platino sotto forma di metallo non è pericoloso, ma le sue emissioni nell’aria possono causare gravi danni alla salute.

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