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In breve

L’oro è un metallo presente in natura e allo stato puro è estremamente duttile e malleabile. Proprio a causa della sua malleabilità, l’oro puro è inutilizzabile per la realizzazione di gioielli o di altri oggetti di uso comune, in quanto si deformerebbero e le pietre preziose in essi alloggiate cadrebbero. Per rendere l’oro più usabile, viene legato con altri metalli che ne aumentano la durezza. L’oro giallo è una lega composta da oro, argento e rame. Invece, l’oro bianco è una lega di oro, nichel e palladio. La differenza tra oro bianco e giallo consiste quindi nei tipi di metalli di cui è composta la lega, i quali sono responsabili del colore “giallo” o “bianco” dei gioielli.
Oro giallo - Differenza tra oro bianco e oro giallo
Alcuni lingotti d’oro giallo.

L’oro giallo è probabilmente quello che più comunemente viene associato all’idea di un gioiello prezioso. Il suo colore rimanda immediatamente alla purezza e all’elevato valore di tale metallo. Tuttavia, i gioielli preziosi che vengono venduti in gioielleria non sono composti da oro allo stato puro, ma da leghe di oro e altri metalli. In particolare, l’oro giallo è una lega composta da oro, argento e rame. I metalli che legano con l’oro sono quindi responsabili del colore che avrà il gioiello, ma non sono indicativi del valore commerciale del gioiello stesso. Il valore del gioiello dipende dalla quantità di oro presente nella lega: se la percentuale di oro puro (cioè a 24 carati) supera il 50% del totale, si avrà oro a 14 carati; se invece la quantità di oro puro supera il 75% si avrà oro a 18 carati. Il colore giallo dell’oro comunemente usato in gioielleria non deve quindi trarre in inganno, poichè non è indice di maggior valore rispetto all’oro di altri colori.  Anche se in natura l’oro presenta un colore giallo, non è possibile un suo utilizzo in commercio se non sotto forma di lega, poichè allo stato puro è troppo malleabile. Basti pensare al gesto del cercatore d’oro dei film western che addenta la pepita: se questa avesse lasciato l’impronta dei suoi denti, allora sarebbe risultata d’oro; se invece si fosse dimostrata dura, sarebbe stata solo pirite.

Oro bianco - Differenza tra oro giallo e oro bianco
Un anello la cui parte esteriore è in oro bianco, da Flickr.com

L’oro bianco è un tipo particolare di lega, la cui composizione dona al metallo il tipico colore chiaro, simile all’argento e non il classico giallo accumunato all’oro. L’oro bianco è composto da oro (a 14 o 18 carati), nichel e palladio. Dopo il giallo, il bianco è il colore più comune per i gioielli in oreficeria e, soprattutto negli ultimi anni, sta riscuotendo sempre più il favore della clientela. L ’oro bianco è particolarmente apprezzato tra la clientela più giovane, in quanto appare più sobrio e meno impegnativo rispetto al tradizionale oro giallo. Il fatto che l’oro bianco è composto da più metalli legati assieme, non lo rende un prodotto più economico rispetto alle altre categorie di oro (giallo, verde, rosso) poiché il valore è determinato dalla quantità di oro puro presente nella lega. L’oro bianco presenta una percentuale di oro puro al suo interno al 75% (18 carati), il restante 25%, come detto in precedenza, è invece composto da nichel e argento o palladio. Questa lega rende l’oro molto duro ed elimina il colore giallo, che nell’immaginario collettivo è più facilmente associato con l’oro e la sua preziosità. L’oro bianco a 14 carati è utilizzato meno frequentemente rispetto all’oro giallo a 14 carati ed è utilizzato per i gioielli che richiedono una lavorazione particolare, magari con gemme ben fissate ad un fermaglio. Nel caso di oro bianco a 14 carati il colore può tendere leggermente al giallo e per questo viene placcato con il rodio, in modo da restituirgli quell’aspetto bianco così apprezzato dai clienti.

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