In breve
Lo scopo viene generalmente identificato come risultato desiderato o desiderabile, come movente ultimo e non ben definito, quello che rappresenta “il perché” vogliamo raggiungere una determinata meta.
Non sempre le azioni necessarie al raggiungimento dello scopo sono chiare o ben definibili, basti pensare ad esempio alla classica domanda “qual ‘è lo scopo della vita?”.
Data la sua generalità, lo scopo è spesso soggettivo e le modalità per raggiungerlo possono variare da persona a persona.
Le azioni necessarie al raggiungimento di uno scopo possono essere molteplici e le motivazioni alla base possono variare a seconda del contesto e della persona che le mette in atto.
L’obiettivo, termine comunemente utilizzato in ambito militare per identificare un bersaglio, è spesso utilizzato per identificare il fine di un’azione, la meta a cui vogliamo arrivare.
E’ quindi il risultato o l’oggetto desiderato e definito che sta alla base di un’azione. A differenza dello scopo, un buon obiettivo è specifico, misurabile, accessibile, realistico ed essere definito nel tempo.
Queste sono le caratteristiche di un obiettivo che viene definito SMART.
Ecco un esempio di obiettivo SMART: “il mio obiettivo è finire di leggere il libro che ho appena comprato entro la fine dell’estate”.
A differenza dello scopo, l’obiettivo non identifica il “perché” di un’azione, ma più obiettivi possono comporre concorrere al raggiungimento dello scopo.
L’obiettivo, non per nulla, è anche quella parte di una macchina fotografica che permette di mettere a fuoco l’oggetto nel campo visivo.
Ricordiamo che è corretto scrivere sia obiettivo che obbiettivo senza incorrere in errore, nonostante una sola b sia più apprezzata.