In breve
Il Naturalismo è una corrente artistica e filosofica che nacque in Francia nel 1800 di cui Émile Zola fu l’esponente più celebre e rinomato.
Partendo dalla profonda fede nella scienza sviluppata con il movimento Positivista, il Naturalismo cerca di usare un approccio analitico alla società dandosi come obiettivo la rappresentazione e la descrizione oggettiva della natura, soprattutto di quella umana contestualizzata nel complesso sistema degli schemi sociali.
L’artista nel Naturalismo è un cronista, un osservatore esterno in diretto contatto con la realtà quotidiana che è intendo a definire e analizzare fedelmente, in rotta quindi con la ricerca classica del bello.
Il Naturalismo, infatti, cerca la verità in tutte le sue forme, siano queste piacevoli oppure grottesche, dure e sgradevoli: anche nelle opere pittoriche le scene sono, nell’idea degli artisti, reali e senza elementi di abbellimento.
Una necessità dovuta anche ai soggetti umili e alle condizioni precarie che il Naturalismo si pone come oggetto principale del suo sviluppo.
Il Verismo è una corrente letteraria italiana nata verso la fine del 1800 in parallelo al Naturalismo col quale condivise la volontà degli artisti di analizzare il mondo e la società con occhio oggettivo.
Gli scrittori del Verismo cercano infatti di raccontare la realtà in modo impersonale, o almeno nel modo più impersonale possibile, descrivendo in modo freddo ambienti e personaggi popolari, regionali e di estrazione non elevata, impegnandosi quindi più alla ricerca del vero, anche se brutto e sgradevole, che del bello.
Il siculo Giovanni Verga è considerato il maggior esponente del Verismo: proprio a lui si devono opere come i Malavoglia e Rosso Malpelo.
E in queste due opere emerge con forza lo spirito analitico del Verismo: povertà, sfruttamento, violenza, toni cupi e vicende semplici che non tradiscono le origini umili dei protagonisti.
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