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In breve

Mobilitazione generale e mobilitazione parziale sono strumenti con i quali gli Stati in situazione di emergenza richiamano alle armi i cittadini abili e arruolabili al combattimento da affiancare all’esercito regolare. La mobilitazione generate coinvolge tutti gli abili con dei limiti generali di età che escludono i troppo giovani e i troppo anziani. La mobilitazione parziale, al contrario, coinvolge solo una determinata fascia demografica definita dallo Stato e dalla situazione.
Mobilitazione generale - Differenza tra mobilitazione generale e mobilitazione parziale
La mobilitazione generale è uno strumento utilizzato in momenti di forte emergenza e che ha grandi effetti sulla società.

La mobilitazione generale è uno strumento con il quale uno Stato che si trova in una situazione di conflitto richiama alle armi tutti i cosiddetti “abili e arruolabili” per intervenire nel conflitto unendosi all’esercito regolare.

Gli abili e arruolabili sarebbero tutte le persone in media comprese tra i 18 e 60-65 anni che sono considerate essere in grado di combattere.

La mobilitazione generale è, chiaramente, uno strumento utilizzato in situazioni molto particolari e gravi. Ad esempio, il Presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj il 25 febbraio 2022, all’alba dell’invasione Russa, ha dichiarato la mobilitazione generale coinvolgendo, quindi, tutte le persone abili al combattimento.

Mobilitazione parziale - Differenza tra mobilitazione generale e mobilitazione parziale
Entrambe le mobilitazioni richiedono che i cittadini richiamati seguano un addestramento base.

La mobilitazione parziale è una mobilitazione generale che potremmo definire “ridotta“, in quanto richiama solo una certa fascia demografica ad unirsi all’esercito.

Ad esempio, il 21 settembre 2022 il Presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato la mobilitazione parziale per raccogliere nuove forze da inviare nella guerra d’invasione dell’Ucraina.

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