In breve
L’iperbole è una splendida figura retorica molto diffusa anche nel parlare comune che prevede l’utilizzo di un’esagerazione in positivo o negativo a supporto di una posizione o per rafforzare un concetto.
L’esagerazione dell’iperbole è evidente, lampante e in molti casi risulta essere anche comica.
Ad esempio nell’iperbole “Avrò mangiato 1 milione di biscotti stamattina” è evidente che l’affamato oratore non può aver per davvero mangiato tutti quei biscotti in una mattinata.
Nell’iperbole “Ci metteremo un secolo ad arrivare li” si evince la preoccupazione sulle tempistiche di uno spostamento che però non supereranno comuqnue la vita media di un uomo.
O nella comune iperbole “Aspetta un secondo” il momento da attendere si estende certamente oltre il secondo citato.
La metafora è una figura retorica che verte su un paragone implicito tra due realtà o oggetti molto differenti che hanno un elemento o caratteristica in comune che viene sottointeso.
La metafora potrebbe essere considerata, quindi, una similitudine implicita in quanto non sono presenti tutte quelle congiunzioni (ad esempio “come”, “simile a”, “sembra”, “assomiglia”, “tale a”) che invece definiscono ed esprimono una similitudine.
Ad esempio nella metafora: “Questa macchina è un treno” implicitamente paragoniamo la velocità della macchina in questione a un mezzo decisamente più grosso, veloce e potente, ossia il treno.
Oppure nella metafora “Quel ragazzo è una volpe” assumiamo che il ragazzo in questione sia scaltro, furbo come culturalmente è intesa essere la volpe raccontata nelle fiabe.
O ancora la metafora “Mamma mia sei un cadavere” induce a pensare a una persona che si presenta pallida e poco in forma, come un cadavere.