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In breve

L’inceneritore è un impianto per la distruzione di rifiuti solidi trattati tramite la combustione dei rifiuti stessi. Nel tempo l’ottimizzazione di questi impianti ha portato alla possibilità di sfruttare il calore generato dalla combustione per la creazione di energia elettrica. Ci sono molte polemiche e discussioni in merito all’utilizzo e alla costruzione di questi impianti in quanto non si hanno ancora dati certi sull’impatto che i residui della combustione rilasciati nell’aria possano avere sull’ambiente e sulla popolazione. Gli impianti devono comunque sottostare a rigide norme sull’emissione di gas inquinanti e superare rigorosi controlli ciclici atti a garantire la sicurezza di questo sistema di smaltimento.
Inceneritore - Differenza tra inceneritore e termovalorizzatore
un edificio di stoccaggio dei rifiuti in attesa di essere introdotti in camera di combustione.

Un inceneritore è un impianto per lo smaltimento dei rifiuti che prevede la distruzione degli stessi tramite un processo di incenerimento.

I rifiuti devono essere organizzati, smaltiti e stoccati secondo severe norme che prevedono l’esclusione di materie che bruciate possano liberare fumi e scorie particolarmente tossiche: quindi le balle di rifiuti devono essere rigorosamente trattate.

Ovviamente l’inceneritore produce fumi di combustione che per legge devono essere continuamente monitorati e filtrati in modo da garantire il minor impatto possibile sul territorio sul quale l’inceneritore è costruito.

Vi sono molte discussioni in corso sull’utilizzo e la costruzione di inceneritori per la paura che, se non controllati adeguatamente, possano essere fonte di malattie e di avvelenamenti. In realtà gli studi statistici condotti fino ad ora e ancora in corso non sono ancora stati in grado di fornire dati certi sui quali basare un dibattito corretto.

Di certo è un sistema funzionale che riduce il volume dei rifiuti (fino a meno del 10% del valore iniziale), adottato da molti paesi e in larga misura (la Svizzera secondo Wikipedia riesce a bruciare il 100% dei propri rifiuti trattati).

Inoltre l’ottimizzazione nel corso del tempo ha permesso di rendere sfruttabile il calore della combustione dei rifiuti, generando energia elettrica, dando così vita al termine “termovalorizzatore“.

Termovalorizzatore - Differenza tra inceneritore e termovalorizzatore
Copenhill, il celebre termovalorizzatore nel centro di Copenaghen che ospita sul tetto una pista da sci.

Il termovalorizzatore è una centrale termoelettrica che prevede lo smaltimento dei rifiuti tramite l’incenerimento degli stessi e lo sfruttamento del calore sprigionato dalla combustione per generare energia elettrica.

I rifiuti trattati in nella camera di combustione del termovalorizzatore bruciano a più di 1000 gradi.

Questo calore viene utilizzato per generare vapore che muove turbine che a loro volta generano energia elettrica immessa sulla rete.

Le critiche sui termovalorizzatori sono ovviamente le stesse che assediano gli inceneritori.

Anzi, il termine “termovalorizzatore” è considerato solo un modo “politico” per chiamare e addolcire l’idea dell’inceneritore.

In parte potrebbe essere vero, ma sta di fatto che il termovalorizzatore è l’evoluzione della prima idea di inceneritore e in molti paesi l’approccio a questo trattamento è molto differente: a Copenaghen è stato costruito un celebre termovalorizzatore al centro della città, sulla costa, in grado di produrre energia elettrica per più di 50.000 nuclei famigliari e acqua calda per riscaldarne più di 100.000 ogni anno.

La particolarità è che il termovalorizzatore in questione, chiamato anche Copenhill, è stato studiato non per essere nascosto, ma per integrarsi nella città offrendo sul suo tetto una lunga pista da sci e sui muri percorsi da arrampicata.

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