In breve
Il termine gioielleria ha un significato più ampio dell’oreficeria, che è legata per lo più alla lavorazione dell’oro, ma talvolta i due termini sono usati come sinonimi.
La gioielleria consiste nella lavorazione di pietre e metalli preziosi e la realizzazione di gioielli, solitamente di grande pregio e molto costosi.
Solitamente vengono utilizzati metalli pregiati come l’oro, l’argento o il platino e molto spesso vengono impreziositi con pietre preziose, quali diamanti, rubini, zaffiri, ecc., oppure da altri materiali più o meno rari come avorio, corallo, perle, conchiglie, madreperla.
Argento, oro e platino sono tutti e tre metalli di transizione, duttili e malleabili, che si prestano bene alla lavorazione per la fabbricazione di gioielli.
Vi è una vasta gamma di pietre preziose che vengono utilizzate per impreziosire i gioielli sono costituite da minerali o a talvolta da sostanze di natura organica (madreperla, ambra, corallo, giaietto); le qualità apprezzate nelle gemme sono la rarità, la trasparenza, il colore e la brillantezza.
La preziosità è legata all’aspetto estetico, alla rarità e alle proprietà ottiche (oltre all’indice di rifrazione e la dispersione della luce che le attraversa).
Fra le pietre preziose utilizzate per la fabbricazione di numerosi gioielli si ritrovano numerose varietà di minerali, i quali vengono sottoposti a processi di taglio o lucidatura.
Vengono classificate come gemme anche l’avorio, il corallo e le perle, che sono di origine animale anziché minerale, e l’ambra ed il giaietto, che sono di origine vegetale.
La preziosità di queste pietre è determinata dalla loro purezza e dall’intensità del loro colore oltre che dalla loro rarità.
L’oreficeria consiste nell’arte della lavorazione dell’oro e degli altri metalli preziosi, come l’argento e il platino per la realizzazione di oggetti ornamentali, come gioielli.
La lavorazione dell’oro, che fu uno dei primi metalli ad essere utilizzato per le doti di indistruttibilità e malleabilità, consiste nella fusione di monili, che vengono ottenuti tramite mediante varie tecniche, come il cesello, lo stampo, a sbalzo, a filigrana, ecc.
L’oro è di colore giallo ed è praticamente inattaccabile dalla maggior parte dei composti chimici (ad eccezione dell’acqua regia, dallo ione cianuro e dal mercurio); si trova allo stato nativo sotto forma di pepite, grani e pagliuzze nelle rocce e nei depositi alluvionali.
L’argento è bianco e lucido ed è il migliore conduttore di calore ed elettricità fra tutti i metalli, si trova in natura sia puro che sotto forma di minerale o in combinazione con altre sostanze metalliche.
Uno dei maggiori inconvenienti dell’argento è costituito dal fatto che, pur essendo un metallo nobile, è soggetto all’attacco da parte di alcuni agenti chimici (soprattutto il cloro contenuto nel sale da cucina) e tende ad annerire se esposto all’aria.
L’annerimento dell’argento è dovuto alla formazione di un sottile strato di solfuro che si genera per l’azione combinata dell’ossigeno e di tracce di idrogeno solforato presenti nell’atmosfera.
Il platino è di colore bianco-grigio, resiste alla corrosione e si trova sia allo stato nativo che in alcuni minerali di nichel e rame.
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