In breve
Il Fascismo è una corrente politica sviluppatasi in seguito alla Prima Guerra Mondiale e che vede come suo ideatore e promulgatore Benito Mussolini.
Nato come partito sindacale, il Fascismo ha un carattere nazionalista, autoritario e totalitario: nel 1922, infatti, Benito Mussolini, con la Marcia su Roma, prende il potere sulla Monarchia e trasforma il governo in una dittatura nel 1925.
L’aspetto nazionalista del Fascismo si fonda sull’idea di Stato, il bene superiore per eccellenza: per Mussolini e i suoi seguaci, infatti, la Nazione è l’insieme dei molti che devono rinunciare alla propria individualità adeguandosi alla cultura dominante.
Vi è infatti un totale rifiuto dell’individualismo e dei gruppi minoritari, culturali o religiosi, che si distinguono dalla massa.
Secondo il Fascismo, il controllo dello Stato deve essere mantenuto con forza e violenza, eliminando qualsiasi minoranza politica si vada a sviluppare.
Il Nazismo emerge a partire dal 1933, con la salita al potere del Partito Nazionalsocialista e del suo esponente massimo, Adolf Hitler, che racchiuse tutti i valori, i principi e gli ideali fondanti di questa ideologia in un “manuale-diario” da lui scritto, il Mein Kampf.
Hitler fonda le basi dell’ideologia nazista proprio sul Fascismo di Mussolini: ne riprende, infatti, la politica totalitaria e assolutista, l’avversione per i movimenti operai, la strutturazione economica dello Stato.
Mentre per il Fascismo lo Stato è il bene supremo, per il Nazismo la nazione e il controllo di essa è solo un mezzo, uno strumento che permette ai governanti di raggiungere il bene supremo che per i nazisti consiste nella supremazia della razza ariana e, se possibile, nell’annientamento completo di alcune minoranze etniche e culturali (ne sono un esempio le persecuzioni di ebrei, omosessuali, slavi).
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