In breve
L’eroina è una sostanza stupefacente semi-sintetica ottenuta dalla trasformazione chimica della morfina (alcaloide che si ricava dall’oppio grezzo, il succo lattiginoso estratto dal fiore del “Papaver somniferum” ossi il papavero).
Gli alcaloidi sono sostanze organiche azotate di origine vegetale che possono avere un effetto curativo o tossico a seconda del tipo o della dose (eroina appunto, ma anche cocaina, morfina, caffeina, atropina, stricnina ecc.).
L’eroina si presenta come una polvere bianca o bruna con varia granulometria, solubile in acqua e assumibile per iniezione, inalazione o fumata.
Per strada, l’eroina è conosciuta con i nomi di “roba” o “catrame nero” o “brown sugar” anche citata nell’omonima canzone dei Rolling Stones.
L’Afghanistan è ora il principale produttore ed esportatore di eroina, soprattutto dopo il conflitto cominciato nel 2001.
Dopo un iniziale stato di euforia e rilassatezza, l’eroina provoca malessere e dolori fisici diffusi, generando nel giro di poco tempo una fortissima dipendenza.
L’eroina può essere:
- iniettata dopo essere stata liquefatta con calore;
- inalata o aspirata;
- fumata.
Gli effetti a breve termine dell’assunzione di eroina consistono in uno stato di euforia, mente offuscata, sospensione del dolore, depressione respiratoria e addirittura aborto spontaneo.
Gli effetti a lungo termine dell’eroina invece consistono in rapida dipendenza fisica e psichica, depressione, demenza e costipazione. L’uso di siringhe non sterili per l’iniezione dell’eroina endovena aumenta esponenzialmente il rischio di contrarre malattie infettive: AIDS, epatiti, artriti e valvuliti.
La cocaina è una sostanza stupefacente presente in natura come alcaloide nelle foglie di piante appartenenti alla famiglia delle eritroxilacee.
Queste piante sono molto diffuse in america latina dove la coltivazione e la successiva raffinazione e commercializzazione della cocaina alimentano il ricco e violento mercato del narcotraffico.
La cocaina a seconda degli usi a cui è destinata si presenta in foglie secche,in pasta, in polvere sintetica, in polvere elaborata (il temibile crack).
L’uso della cocaina è conosciuto fin dall’antichità quando la masticazione delle foglie veniva utilizzata per aumentare la resistenza alla fatica soprattutto negli altipiani delle Ande.
Ancora oggi i nativi la consumano in questo modo in modo assolutamente legale: l’effetto infatti è considerato trascurabile.
Come vero e proprio stupefacente la cocaina la si può trovare sotto forma di polvere bianca, fine e cristallina che si conosce con diversi nomignoli “coke” o coca.
Spesso, come tutte le sostanze stupefacenti, la cocaina viene “allungata” o “tagliata” con altre polveri bianche estremamente tossiche come il talco o il gesso.
La cocaina può essere:
- masticata in foglie, tenendola a lungo in bocca;
- fumata in sigaretta o pipa;
- inalazione nasale in polvere;
- iniezione intramuscolare o endovenosa;
- fumata o ingerita come polvere elaborata, cioè crack.
A breve termine gli effetti dell’assunzione di cocaina consistono in una percezione di aumento di energia, diminuzione dell’appetito, aumento della vigilanza e dell’attenzione.
Gli effetti a lungo termine, tenendo presente che la cocaina è una sostanza estremamente assuefacente, consistono in irritabilità e disturbi dell’umore, agitazione, attacchi di panico, psicosi con deliri e allucinazioni, ictus, profonda dipendenza fisica e psichica.