In breve
Il contratto è un’istituto giuridico che implica il raggiungimento di un accordo tra due o più parti, attraverso un processo preparatorio in cui queste si accordano sui punti fondamentali della questione. Il contratto possiede forza di legge; nel momento in cui viene ufficialmente stipulato è sottoposto a giudizio della legge.
Ha effetto solo su coloro i quali lo hanno stipulato, di conseguenza non può categoricamente avere conseguenze sui terzi. Per essere tale, un contratto deve obbligatoriamente possedere determinati requisiti. In primo luogo vi deve essere un accordo tra le parti, tramite una serie di trattative fondate sulla correttezza reciproca. La parte che propone l’accordo deve ricevere una risposta consensuale. E’ importante che all’interno di un contratto compaia sia la causa che il motivo di ciò per cui si vuole contrattare. Bisogna inoltre spiegarne le motivazioni e descrivere le linee generali. Successivamente è fondamentale specificare l’oggetto per quanto riguarda, ad esempio, contratti che comprendono beni immobili.
Per oggetto s’intende la tipologia di comportamento che deve essere messa in atto a partire dalla nascita del contratto. Esistono, ad ogni modo, casi in cui la presenza esplicitata dell’oggetto non è obbligatoria, in quanto non va ad intaccare il fine dell’accordo. Bisogna infine specificare la condizione, ovvero il risultato che ci si può aspettare dalla determinazione del contratto, oppure il termine, cioè il risultato che ci si aspetta di ottenere in modo categorico. Condizione e termine variano a seconda della tipologia di contratto che si desidera stipulare.
La scrittura privata è un accordo scritto e autografato dalle parti in causa.
Ne usufruiscono per lo più i privati per regolare le compravendite.
La scrittura privata deve essere autenticata e riconosciuta e per questo è necessario l’intervento di un notaio, o in ogni caso da un pubblico ufficiale precedentemente autorizzato, al fine di procedere con l’autentificazione della firma, previa constatazione dell’identità di coloro che la sottoscrivono. L’atto può essere formulato per intero dal notaio, ma sottoscritto necessariamente dal dichiarante. In mancanza di ciò la scrittura privata non può assumere valore legale. Una scrittura di questo tipo viene considerata ”riconosciuta” in particolar modo se è la controparte ad attestarlo. Vi è una modalità di riconoscimento definita ”tacita”, la quale viene effettuata dalla parte contro che non disconosce l’atto nel quale viene citato. Per disconoscere una scrittura privata è necessario impedire un eventuale riconoscimento tacito, dichiarando ufficialmente la propria estraneità all’atto in sede giuridica. L’altra parte in questo caso può decidere se accettare il disconoscimento attuato dall’altra parte oppure chiedere che sia verificata l’autenticità della scrittura privata coinvolta.