In breve
L’espressione “coming out” deriva dall’inglese e significa letteralmente “uscir fuori“: in italiano equivale a “dichiararsi”. Il “coming out” può essere considerato come un atto di consapevolezza e coraggio nel vivere se stessi. Viene spesso utilizzata per definire quella situazione nella quale una persona decide di rendere nota una parte della sua personalità, principalmente la propria omosessualità o bisessualità, che teneva nascosta o che ha scoperto. Celebri “coming out” in Italia sono stati quelli di Tiziano Ferro, Lucio Dalla o Cecchi Paone. Celebri “coming out” internazionali sono stati quelli di Ricky Martin, George Micheal, Freddie Mercury e Keanu Reeves.
Il “coming out” è quindi una pratica positiva, vissuta come senso di liberazione e decisione di affrontare la vita in modo nuovo, un termine purtroppo non usato in Italia in quanto confuso con “outing“.
“Outing” significa invece quando una persona è “outed“, letteralmente “allo scoperto”, “esposta“, “scoperta”. E’ utilizzato per definire la pratica di rivelare l’omosessualità o la bisessualità di una persona senza il suo consenso, anche solo per ipotesi, magari dalla stessa comunità gay per spronare la persona ad andare allo scoperto. Il termine è stato coniato per definire una situazione molto spiacevole, spesso utilizzata per umiliare o colpire una persona in particolare, spesso una persona di rilievo in qualche posto di potere. L’outing può essere considerato a tutti gli effetti una violenza della privacy e viene spesso utilizzata come arma politica in campagna elettorale o a scopo diffamatorio. In Italia è erroneamente utilizzato come sinonimo di “dichiarazione spontanea”, ossia di “coming out“.
Differenza inviata da Ester.
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