In breve
L’assegno circolare è un titolo di pagamento che garantisce che i fondi siano presenti sul conto corrente del titolare, in quanto viene emesso solo se i fondi sono disponibili e la banca stessa, firmando l’assegno, attesta di averli prelevati dal conto e messi a disposizione del beneficiario. Non può essere emesso senza il nome del beneficiario e deve essere presentato al pagamento entro 30 giorni dalla data di emissione. L’assegno circolare richiede, solitamente, qualche giorno di preparazione da parte della banca, per questo viene richiesto qualche giorno prima della consegna. Un altro vantaggio dell’assegno circolare è che permette al beneficiario di controllarne in anticipo la bene-emissione (ovvero è stato davvero emesso e i soldi ci sono) tramite il numero progressivo assegnato presso la banca erogante. Per questo motivo solitamente viene anticipata una copia dell’assegno circolare al destinatario, in modo che possa controllare la bene-emissione prima dell’effettivo scambio tra l’assegno e della consegna del bene. Si usa solitamente per importi considerati importanti, come l’acquisto di un’autovettura. Inoltre l’assegno circolare garantisce l’esistenza della somma scritta sul titolo (c.d. esistenza della provvista), l’assegno bancario no.
L’assegno bancario è l’assegno che siamo abituati a veder firmare da chi lo emette. Ogni assegno fa parte di un carnet (blocchetto) di assegni ed è contrassegnato da un numero univoco e progressivo con il quale la banca identifica il conto e colui che l’ha emesso. Di solito ogni carnet di è composto di 10 assegni bancari ed ha un costo simbolico che può variare da 0,10€ a 2€; all’estero non è inusuale trovare carnet di 25 assegni.
L’assegno bancario non fornisce la garanzia che i soldi siano presenti sul conto, ma impegna colui che lo emette ad coprire l’importo affinché possa essere incassato e quindi pagato al beneficiario. In caso di mancanza di fondi l’assegno bancario può essere protestato, ovvero il creditore può richiedere che venga registrato l’insoluto e che venga avviato un procedimento contro chi lo ha emesso.
Il protesto però non assicura però che l’importo venga coperto, è solo un mezzo di rivalsa.
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