In breve
Gli artigli sono delle formazioni che sporgono dalla punta delle zampe di molti animali, principalmente uccelli, mammiferi e qualche rettile, caratterizzati da una forma più o meno uncinata.
La struttura degli artigli si differenzia a seconda degli animali nei quali si osservano: solitamente sono strutture forti, che si rigenerano e vengono mantenute da alcuni animali con comportamenti riconoscibili atti ad affilare e rinnovare l’artiglio.
Gli artigli vengono usati dagli animali a scopi diversi, ad esempio per attaccare le prede, come felini e i rapaci. Gli artigli vengono però usati anche per muoversi con una maggiore aderenza, arrampicarsi o stazionare da uccelli o di nuovo dai felini.
Gli artigli vengono inoltre usate anche per difesa e come strumento per modificare il territorio attorno all’animale come i cani quando scavano le buche.
A seconda delle necessità dell’animale, l’evoluzione ha permesso la presenza di artigli retrattili o statici. I felini, ad esempio, hanno gli artigli retrattili, mentre i cani e gli orsi hanno gli artigli statici.
Gli artigli spesso vengono confusi con le zanne che sono invece dei denti particolarmente acuminati e pronunciati che servono all’animale per cacciare o difendersi.
Le unghie sono formazioni simili agli artigli a cui manca la forma uncinata e tagliente. Le unghie non hanno la struttura necessaria a sostenere un grande peso.
Le unghie, che caratterizzano principalmente gli uomini, non sono perciò paragonabili agli artigli.
Nell’evoluzione dell’uomo le unghie sono diventate sempre meno utilizzate e hanno perso ogni utilizzo se non quello estetico o per specifiche funzioni non connesse alla vita di tutti i giorni; ad esempio i chitarristi spesso hanno unghie molto curate per permettere un arpeggio facilitato.
Le unghie possono crescere fino a 1 mm al giorno e la mania compulsiva di morderle con la bocca è chiamata onicofagia.