In breve
L’adulterio è un termine che deriva dal latino e si riferisce alla rottura del patto coniugale, andando a minare il rapporto di fedeltà reciproca.
Nella storia del diritto italiano, il termine adulterio era associato principalmente al sesso femminile: negli anno ’30 del 900, era prevista la reclusione sino ad un anno per la moglie adultera.
Alla fine degli anni ’60 la Corte Costituzionale ha dichiarato discriminante l’adulterio, riconoscendo la parità di genere e l’uguaglianza giuridica dei coniugi.
Proprio per questo motivo, ad oggi il termine adulterio è caduto in disuso e si preferisce utilizzare genericamente il termine tradimento.
In ogni caso nell’immaginario collettivo il termine adulterio è rimasto associato all’infedeltà nella coppia coniugale e connota le relative relazioni parallele.
A differenza dell’adulterio, la fornicazione si riferisce al rapporto sessuale volontario tra due persone non sposate.
Il termine “fornicazione” ha storicamente una connotazione negativa, derivante soprattutto dalla religione cattolica, che ha sempre sottolineato l’immoralità dei rapporti sessali precedenti al matrimonio.
Secondo un manuale dei confessori, scritto nel 1885 da Jean Baptiste Bouvier (vescovo di Le Mans), la fornicazione è di tre tipi, elencati in ordine crescente di gravità: fornicazione semplice (praticata transitoriamente con una o più donne), concubinato e prostituzione.
Oggi fornicazione è un termine desueto, ma di tanto in tanto lo si sente ancora usare spesso in un contesto vicino o sovrapponibile al tradimento, quindi sbagliato.