In breve
A posto è una locuzione che significa tutto in regola, tutto in ordine e viene utilizzato sia per descrivere un oggetto effettivamente collocato nel suo spazio stabilito, sia per indicare la riparazione o il corretto funzionamento di qualcosa, sia per intendere una situazione di generale tranquillità o un ritorno ad uno stato di ordine preesistente.
Esempi:
- Hai rimesso il libro a posto?
- Con il trapano ci ha messo un secondo: ora la mensola è a posto.
- Una volta corretto il bug il programma è tornato a posto.
- “Hai ancora male all’anca?” “Si si, tutto a posto, grazie”.
- Dopo un momento di crisi è tornato tutto a posto.
La confusione maggiore avviene nell’esclamazione “tutto a posto” che significa appunto tutto bene.
“Tutto apposto“, significa invece che tutto ciò che era da apporre è stato apposto.
Apposto è il participio passato del verbo apporre che significa siglare, imprimere e firmare.
Esempi:
- Il timbro è stato correttamente apposto.
- Ho apposto la firma in fondo al documento come da accordi.
- Una volta sulle missive importanti veniva apposto un sigillo in ceralacca.
L’errore nasce dal fatto che apposto sembra un rafforzativo di a posto ed è usato in modo scorretto nelle discussioni informali.
Il problema ovviamente non sussiste fino a quando si è consci di utilizzare “apposto” invece di “a posto” a scopo ironico.
Bisogna invece fare molta più attenzione a non confondersi quando si scrive un testo e a distinguere a posto da apposto usandoli nel modo corretto.